"Osservatrice scrupolosa di situazioni che congela in attimi apparentemente immobili, Barbara Luardi diventa la cantastorie dei nostri tempi.
Decisa e sinuosa, rende immortali alla ruggine esperienze di vita vissuta. Un perfetto esempio ne è questa esposizione fotografica, dove l'autrice vaga tra la polvere e la desolazione per la fine del "suo" cinema, nella "sua Chioggia".
Barbara ha colto la spettralità e il disordine del vuoto, dando la possibilità a chi guarda di colmare quello spazio nelle immagini esposte. Con l'eleganza di chi entra in punta di piedi, documenta e se ne va senza alzar la voce come lei è solita fare."
Riccardo Ciriello